Quei bisogni che “remano contro”: dieta, pazienza e disagio fisico

Ci sono bisogni profondi che agiscono contro la nostra volontà, e che rappresentano preoccupazioni autentiche anche se spesso non consapevoli. Talvolta questi bisogni sembrano “remare contro” la nostra dieta.

Molte diete puntano su un programma lento e graduale che ci fornisce la possibilità di seguire delle regole concrete e di raggiungere un determinato obiettivo.
Questo sistema si basa sulla convinzione che una persona possa rimanere concentrata in modo costante e senza interruzioni. Purtroppo nella vita quotidiana non sempre va così.

La nostra vita è piena di compiti chiari e ben definiti (in famiglia, al lavoro…). E anche quando decidiamo di dimagrire, soprattutto se a seguirci è un esperto di nutrizione, le regole sono altrettanto esplicite. Sembrerebbe che sia sufficiente seguirle per arrivare dritto alla meta.

Ma dietro le quinte della nostra consapevolezza, talvolta, operano motivazioni intime e personali come il bisogno di evitare il disagio fisico, di sottrarci alle emozioni spiacevoli, di godere di sicurezza e tranquillità.
Queste motivazioni non sono distruttive, ma a volte sono controproducenti rispetto ai nostri obiettivi.

Sono sensazioni che ci influenzano da tanto tempo, e che attivano reazioni ormai diventate automatiche. Talvolta non ne siamo consapevoli perché non abbiamo mai discusso queste sensazioni apertamente, o perché siamo abituati a considerare gli altri più che noi stessi.

Quando le persone agiscono in modo da ostacolare il loro programma di dimagrimento o di allenamento fisico, in genere sono queste motivazioni inconsapevoli che ostacolano il cambiamento. Scoprite quali sono le vostre, e il programma sarà più semplice da seguire.

Evitare il disagio fisico.

Seguire una dieta, almeno nel primo periodo, significa fare i conti con la sensazione di fame: il corpo, che deve riabituarsi ad un nuovo stile alimentare, reagisce al cambiamento in questo modo, tentando di conservare le vecchie abitudini.

Anche l’allenamento fisico comporta un disagio: l’affaticamento muscolare, la stanchezza, qualche dolore iniziale finché il corpo non è allenato a sufficienza.

Esistono programmi dietetici studiati per rimediare al senso della fame, ed esiste anche un senso di euforia che si prova durante un allenamento nonostante la fatica. Molti di noi, però, non sono in grado di perseverare abbastanza per giungere al punto di stare in contatto con l’euforia, e di superare la soglia del disagio.

Siete persone che cedono facilmente alla sensazione di fame?
Questo elimina il vostro disagio, ma vi distoglie dall’obiettivo a lungo termine, che è quello di tornare in forma.

Viviamo in un’era in cui non siamo più disposti ad aspettare in nessuna situazione. Non c’è da meravigliarsi se anche nelle abitudini alimentare siamo tendenzialmente impazienti. La gratificazione immediata è per tutti un’abitudine frequente, ma spesso questa non si accorda con interessi più generali.

L’esercizio della pazienza è il modo in cui imparare ad individuare quei momenti in cui pensiamo di dover avere quello che vogliamo e trasformarli in opportunità per agire nel nostro interesse. Sono piccole azioni che col tempo si trasformano in grandi risultati.

L’esercizio della pazienza ci aiuta a agire secondo i nostri bisogni più autentici, aggirando la sensazione superficiale quando non è davvero quel che vogliamo.
Mangiare tanto gelato ci appagherà sicuramente, ma sarà più piacevole questa sensazione, o il senso di colpa per aver ecceduto nella quantità o nella scelta di cosa mangiare?

A volte la tendenza alla gratificazione immediata viene dalla nostra esperienza passata.  Quando volete una soddisfazione subito, chiedetevi se questo è quello che avete imparato, e se oggi potrebbe ancora funzionare.

Per essere più pazienti, cambiate i vostri pensieri.

Cominciate col bandire le regole troppo ferree, perché la rigidità col tempo stimola la trasgressione. Imponetevi una disciplina ragionevole. Non esistono cibi cattivi: potete mangiare qualsiasi cosa, ma naturalmente dovrete accettare gli effetti delle vostre scelte. Esiste un controllo nella qualità e nella quantità di cibo che mangiate che è indispensabile per il vostro dimagrimento.

Abbandonatevi al piacere.
A volte siamo abituati a considerare piacere quel che è proibito, quando invece la vera sfida è trovare il piacere in quello che fa bene alla nostra salute. La dieta è spesso un’esperienza sensoriale che coinvolge tutto il nostro corpo, e agisce come una caccia al tesoro che richiede molto impegno, ma che può diventare davvero divertente.

Potete soddisfare le vostre voglie e raggiungere persino gli obiettivi prefissati, se ci metterete creatività e impegno.
Fate un elenco dei vostri successi più importanti, e cercate di comprendere come siete riusciti a raggiungerli: fate tesoro delle strategie che avete già utilizzato (chiedere il sostegno degli amici, visualizzarvi a risultato raggiunto), e pensate a come sfruttarle ancora nella situazione attuale. Sforzandovi anche di trovarne di nuove.

Regolate il ritmo.

Se c’è una cosa che ho imparato dall’allenamento fisico è che, se si vuole percorrere un lungo tragitto, è bene dosare le proprie forze.
A volte crediamo che tirare la corda, spingere sull’acceleratore, serva a farci arrivare prima: è vero il contrario. Quando abbiamo davanti un percorso lungo, dobbiamo sapere godere anche delle pause e di un’andatura più lenta ma più ritmata, che ci consenta di arrivare lontano.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: studio55.fi

Trackbacks

  1. […] Quei bisogni che “remano contro”: dieta, pazienza e disagio fisico […]

  2. […] al disagio provato dalla stanchezza e dalla fame, di cui parlavamo nel precedente articolo, quando siamo a dieta dobbiamo fare i conti con le nostre […]

Speak Your Mind

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.