Questa ricetta partecipa al contest di natale, grazie a Barbara
Buonasera Alessandra,
prima di inziare le vorrei augurare un buon proseguimento in questo 2016 e che il suo progetto al Campus Etoile Academy vada a buon fine!
Mi chiamo Barbara e la seguo da circa 2 anni a questa parte. Con immensa gioia ad ottobre avevo letto del contest di Natale e mi ero ripromessa di partecipare visto che era aperto anche per chi non fa parte del mondo della blogosfera. Il mio lavoro pero’, mi ha impegnata parecchio fino a qualche giorno fa (lavoro in un centro commerciale), ed oggi mi sono data da fare ed ho riproposto un tipico pranzo di Natale in famiglia.
Premetto che per tradizione il pranzo di Natale lo faccio sempre assieme ai miei genitori ed il menu’ e’ sempre a base di carne. Il pesce lo mangiamo alla vigilia.
Si inizia con il brodo (si perche’ essendo per meta’ slovena, di Portorose per la precisione, da noi l’antipasto e’ principalmente a base di brodo) preparato con manzo e gallina di casa, carote, sedano, cipolla e una crosta di Grana che si aggiunge verso fine cottura. Brodo nella quale cuociamo della semplice pastina oppure dei tortellini fatti in casa o ancora degli gnocchi di semolino. Quest’anno c’erano gli gnocchi di semolino fatti con semolino appunto, uovo, prezzemolo e sale. Poi si prosegue con il secondo a base di arrosto e carne impanata e parecchi contorni crudi e cotti (crauti, piselli, radicchio di campo, patate a quadretti in tecia, carote lesse); pane rigorosamente fatto in casa (una volta la mamma lo cuoceva nel forno a legna) e per finire panettone o pandoro e caffe’. Il nostro e’ sempre stato un pranzo semplice, forse quel poco più elaborato rispetto agli altri giorni dell’anno, ma con prodotti che regalati dal nostro orto e le uova delle nostre galline.
Ormai sono 8 anni che mi sono trasferita in Friuli per amore, dove ho costruito la mia famiglia e dove cerco di portare avanti tutti i valori che mi sono stati trasmessi dai miei genitori e nonni. In primis quello per la terra perche’ senza essa nulla sarebbe com’e’! Il mio piccolo orto lo coltivo sia d’estate che d’inverno cosi’ garantisco ai miei due gioielli prodotti piu’ genuini. Non mi sono fatta mancare nemmeno le galline, sono in 6 accompagnate da un signor gallo.
Per il suo contest ho deciso di preparare un rotolo di vitello ripieno con salsa alle carote, millefoglie di patate e pere e crocchette di semolino.
La millefoglie mi ricorda un Natale in particolare. Il Natale del 2012, il primo e l’ultimo assieme alla nonna bis che viveva vicino a noi. Abbiamo battezzato Giada quella notte, deciso due giorni prima. Giada doveva essere battezzata il 10 giugno dello stesso anno, ma un ricovero improvviso pochi giorni prima ci ha fatto rimandare il tutto a data da destinare. Un semplice ricovero si era trasformato in una malattia importante diagnosticata in settembre dopo biopsia toracica polmonare e broncoscopia. E allora il battesimo lo si rimandava di mese in mese finche’ il 22 dicembre, in una delle tante telefonate con mia mamma, mi disse: ‘Penso che dovreste battezzare Giada, non si sa mai’ e io a risponderle male…”certo…non portarmi male!”. Lo stesso giorno abbiamo contattato il parrocco del paese e lui felicissimo ha acconsentito. Ho fatto cambiare data alle bomboniere prese a giugno, chiamato le santole e il 24 dicembre 2012 a mezzanotte Giada e’ stata battezzata. Mi creda, il giorno piu’ bello della mia vita! Tutto cosi’ all’improvviso ma ben riuscito! Il giorno dopo il pranzo era magico, con la nonna bis, i miei genitori, mia sorella, mio suocero e le mie cognate. Ricordo alla perfezione cosa avevo preparato: tortellini fatti da me in salsa di burrata e polvere di pomodori secchi, cappello del prete arrosto e rotolo di tacchino, MILLEFOGLIE DI PATATE, piselli e insalata. Un pranzo che rimarra’ ben impresso nella mia mente.
Ma pure il pranzo di oggi vaghera’ nei miei pensieri per molto tempo. Con i piccoli a controllare e correre in cucina di continuo, il mio compagno che ha fotografato tutti i passaggi o quasi….il nonno ad aspettare intrepido il pranzo…… adoro cucinare e come lo dicono in tanti, cucinare mi rilassa…i miei pensieri corrono, vagano per la mia mente senza fine, e sono felice.
Il 2015 e’ stato un anno tosto per noi ma al tempo stesso abbiamo scoperto che nostra figlia guarira’! So che pure per lei non e’ stato una passeggiata, l’ho vista assente per un lunghissimo periodo, cercavo di carpire tra le righe cosa le fosse successo ma purtroppo l’ho capito appena nell’introduzione di questo contest.
Grazie per avermi dato la possibilita’ di partecipare.
Per il ROTOLO DI VITELLO (io ne ho fatti due piccoli, la mia famiglia e’ composta da 3 adulti e due bimbi e poi gli avanzi mi salvano il pranzo di domani 😉 devo ammettere che mi sono scordata di pesare la carne, ma 800 gr sono sufficienti per 4 persone dopo un primo.
800 gr di vitello – una grande fettina
15 fettine di guanciale
5 foglie di verza (quelle piu’ interne in quanto piu’ morbide)
6 fettine di mozzarella in filone
1 grossa cipolla, aglio
4 carote medie
Olio d’oliva
maggiorana
Sale, pepe
Mondare e lavare le foglie intere di verza. Sbollentarle per qualche minuto, scolarle e farle saltare in poco olio e aglio per insaporirle. Stendere la fettina di vitello, salare leggermente l’interno e poi foderarlo di guanciale. Sopra il guanciale stendere le foglie di verza intere e sopra la verza le fettine di mozzarella. Arrotolare e legare con lo spago. Rosolare il rotolo in padella da tutti i lati e poi adagiarlo nellla teglia sopra al letto di cipolla e carote a rondelle. Cospargere il rotolo con della maggiorana e coprire il tutto con le fette di guanciale rimasto. Coprire la teglia con carta stagnola. Cuocere a 190 gradi per 40 – 50 min, dipende dal grado di cottura desiderato. Aggiungere del brodo all’ arrosto se necessario. Una volta cotto, togliere il rotolo e farlo riposare coprendolo. Far ridurre i succhi rilasciati dalla carne e frullarlo assieme alle carote e cipolle. Io la salsa l’ho lasciata grossolana ma volendo la si puo’ rendere piu’ vellutata passandola al colino.
PERE E CROCCHETTE DI SEMOLINO
250 ml latte
180 gr semolino
2 uova
25 gr burro
Sale, noce moscata
Far bollire il latte assieme al burro, il sale e la noce moscata. Raggiunto il bollore cuocere il semolino per 1-2 minuti e lasciarlo intiepidire. Il composto sara’ molto denso, dunque olio di gomito e via con l’aggiunta delle 2 uova. Mescolare vigorosamente per togliere i grumi e con le mani umide formare le perette (che creano una gola tremenda nei piccoli) oppure dei rotoli lunghi che poi vanno tagliati a misura desiderata per le crocchette. L’impasto, essendo appiccicoso, non necessita di latte e uovo per esere impanato, dunque una volta data la forma desiderata, buttarli nel pangrattato e friggerli. Possono essere anche surgelati da crudi e poi usati all’occorenza.
MILLEFOGLIE DI PATATE (ho usato uno stampo da plumcake 11x30cm )
10 patate grandi
250 ml di panna fresca (e’ sufficiente per le dimensioni dello stampo)
Sale, noce moscata
Pelare le patate e tagliarle con la mandolina dello spessore di 2 mm, piu’ sottili sono e piu’ bello e’ l’effetto finale. Usare le patate grandi perche’ cosi’ riempi prima lo stampo ;-). Foderare uno stampo da plumcake con della carta forno in modo che avanzi da tutti i lati e inizare a fare gli strati di foglie di patate. Salare ogni strato di patate. Consiglio di grattuggiare un pizzico di noce moscata ogni secondo strato di patate altrimenti si sente troppo. Raggiunto il bordo dello stampo versare tutta la panna, chiudere la carta forno e cuocere a 170 gradi per 1 ora o finche’ la forchetta affonda nelle patate. Lasciarle raffreddare per mezz’ora, metterci sopra un peso e lasciarle riposare in frigo tutta la notte o almeno 5 ore, che si compattino. Prima di servirle tagliare a fettine spesse di 1,5 cm, pareggiarle se necessario e rosolarle da entrambi i lati.
Con affetto
Barbara
P.s. mi perdoni per le foto, spero vadano bene. Le dosi sono intese per 4 persone adulte affamate 🙂 a parte la millefoglie che puo’ essere servita come contorno ad 8 persone.
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