Il primo articolo di questa “rubrica” fu sulle nature morte, uno splendido dipinto del Caravaggio. Oggi, per il nostro ultimo appuntamento, torno sull’argomento, ma con un’opera completamente diversa…
Anni fa la mia passione per l’arte inizio’ con un fantastico professore che mi faceva conoscere i quadri e le vicissitudini della donna che divenne il mio esempio di vita e di arte per sempre: Frida Kahlo.
Artista messicana dalla vita complicata, intensa, dolorosa, Frida Kahlo visse i suoi brevi 46 anni come alcuni non ne vivono neanche cento: talentuosa e piena di passione, riportava nei suoi dipinti gli avvenimenti che la colpivano, le emozioni, l’amore, il dolore.
Costretta a letto per gran parte della sua vita a causa delle conseguenze di un tragico incidente, dipinse moltissimo sdraiata e i suoi quadri furono sempre di piccole dimensioni per ovvi motivi pratici.
Al 1952, ultimo periodo di produzione artistica della Kahlo, appartiene una tela bellissima e particolare intitolata, a dispetto del soggetto scelto, “Natura viva”.
Nel dipinto sono rappresentati bellissimi e succosi frutti su cui poggia una colomba. Il quadro e’ diviso in due nella parte alta: da un lato e’ notte e splende la luna, dall’altro e’ giorno e vi è un sole umanizzato che pare dormire.
Le radici dei frutti, in basso, formano le parole “natura viva”.
Il quadro ha molti significati, che poco hanno a che fare con la bontà del cibo dipinto: grande marxista e sostenitrice di Stalin, la Kahlo credeva fermamente nella possibilità che la pace potesse derivare da un regime socialista o comunista. Il dipinto venne realizzato in concomitanza con il Congresso Internazionale per la pace del 1952 e la colomba era il simbolo più esplicito delle sue intenzioni e speranze.
L’uccello e’ posto sopra la frutta come controllore della maturazione della stessa.
Non vi è nulla nelle opere di Frida Kahlo che sia fine a se stesso: tutto e’il simbolo della sua speranza, delle sue emozioni. In realtà, non è neanche giusto parlare di simboli, tanto sono espliciti i messaggi che lascia. Ad un primo sguardo i suoi dipinti appaiono surrealisti, ma lei stessa si arrabbiava moltissimo quando venivano definiti tali. Tutto è’ chiaro davanti a noi.
In “Natura viva”, quindi abbiamo l’esempio di ciò che la il cibo dovrebbe sempre rispecchiare: abbondanza, splendore, benessere. Il quadro della Kahlo, nonostante le difficoltà vissute in tutta la sua esistenza, dimostra ancora una volta fiducia e speranza nel futuro.
Frida,meravigliosa e sfortunata donna,in mostra a Roma i suo quadri a marzo se nn erro 🙂