Henri Matisse fu una personalità forte e poliedrica del panorama artistico francese di inizio ‘900, nonché maggiore esponente della corrente artistica denominata Fauves.
I “Fauves”, in italiano “belve” erano un gruppo di artisti accomunati dal desiderio di far esplodere in maniera selvaggia il colore sulla tela. L’intento dei Fauves non era polemico o frutto di personalità angosciate e ribelli, ma era effettivamente quello di far vita ai colori, al pennello, alle emozioni.
“Armonia rossa” o “La stanza rossa” e’ un dipinto di Matisse del 1908, rappresentante lo stralcio di una cucina.
Gran parte della tela e’occupata da una tavola ricoperta da una tovaglia rossa con motivi fiorati. Nel quadro sono rappresentate anche due sedie, una grande finestra che evidenzia il panorama esterno, una donna che sistema la tavola; e’totalmente assente la prospettiva: il rosso domina e assorbe la scena in ogni suo spazio.
Anche lo sfondo della parete e’rosso con dipinti del vasi di fiori.
Il cibo rappresentato e’ essenziale: si tratta di due ceste di frutta, del pane e due bottiglie. Ma i colori sono forti e riescono ad emergere nel mezzo del trionfante rosso.
Tutto e’poggiato casualmente sulla tavola, senza ordine, senza rigidità, fluido, morbido.
A dispetto della prima impressione da “pugno in un occhio”, il dipinto risulta essere davvero armonico. Il rosso protagonista domina, ma c’è davvero poco di forte e selvaggio: le linee sono morbide la disposizione e’ naturale, il viso della donna che sistema la tavola dolce e rilassato.
Non esiste, nel dipinto di Matisse, nulla di forzato o artefatto: il dipinto e’energia, dolcezza, naturalezza.
La tavola di Matisse e’ come tutte le tavole dovrebbero essere: unica e felice. Indipendentemente dalla quantità e dalla qualità di cibo che vi poniamo, la naturalezza di ciò che è sulla tavola si ripercuote anche su ciò che mangiamo o offriamo da mangiare.
Quindi meglio una mela consumata spensieratamente che un arrosto da imbalsamati!
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