Ingredienti:
300 gr di farina manitoba
200 gr di farina 00
170 gr di lievito madre rinfrescato
250/300 ml di acqua circa,
2 cucchiai di olio d’oliva
500 gr di Scarole,
50 gr di olive nere,
3 – 4 acciughe
Una manciata di capperi dissalati,
1 spicchio di aglio ,
sale, pepe q.b.
Sciogliete il lievito madre con l’acqua (la quantità di acqua è indicativa poiché dipende da diversi fattori, se dovesse essere necessario aggiungete piano piano così vi rendete conto) in una capiente ciotola (bastardella), aggiungere pian piano la farina setacciata e solo quando l’acqua si sarà assorbita per bene mettere il sale, impastare fino a che l’impasto risulta un po’ elastico e infine aggiungere l’olio. A questo punto lavorare per bene fino ad ottenere un impasto elastico, morbido e liscio, formate una palla e mettere in una pentola (da mia suocera abbiamo usato i cestini di vimini che vedete sotto) coperta a lievitare finché l’impasto non sarà cresciuto di tre volte, considerate che era caldissimo, la pasta madre avendo 80 anni è molto forte e considerate che mia suocera ha rinfrescato la PM per 3 volte, l’impasto ha lievitato per circa 5 ore.
Pulire le scarole e Lessarle in acqua bollente per un paio di minuti.
Fate soffriggere l’aglio e fate cucinare le scarole con olive nere, capperi, acciughe e aggiustate di sale e pepe. Stendete la pasta con un mattarello e distribuite le scarole su tutta la sua superficie e richiudete tipo strudel. Lasciar lievitare ancora per un’oretta circa con un panno coperto. Una volta lievitata, ungete la superficie della pizza di scarole con un po’ di olio. Infornare in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti o fino a raggiungere la doratura ideale… noi abbiamo usato il forno a legna ed ovviamente abbiamo cotto solo dopo aver riempito il forno prima di pane, poi di pizze e infine della tiella per evitare di bruciarla visto le alte temperature del forno.
Di queste vacanze è rimasto il dolce profumo di un ricordo malinconico che parla di amore, di dolore, di passione… parla di te Biagio.
ALessandra hai ricevuto veramente un bellissimo regalo…e anche dei bei ricordi per i tuoi bambini, un abbraccione forte forte, ciao Flavia
post supendo..si, anche la ricteta…dev'essere favolosa…ma questa storia…mi ha toccato il cuore!
un bel ricordo e un insegnamento da portare nel cuore.
mi hai fatto venire i lucciconi agli occhi…un bacio e grazie per questo cibo che viene dalla tradizione e dalla tua famiglia.
Vale
che carino questo post..sei sempre dolcissima mamma papera 🙂 anche la ricetta é da leccarsi i baffi!
parto dalla cosa più "banale" il cibo… mi sa che sono ottime, cotte poi nel forno a legna…. ora lascio per ultimo il commento a tutto il significato del tuo post, bellissimo, il ricordo di tuo suocero…, l'attenzione a tua suocera. E' vero diamo per scontato tutto, crediamo che i nostri cari siano eterni, non li ascoltiamo mai abbastanza, poi quando "se ne vanno" rimpiagiamo migliaia di cose, l'ho provato con i miei genitori, con mio suocero, mi è rimasta mia suocera, 88 anni, cerco di avere tutta la pazienza e la capacità di ascolto che merita.
i regali più grandi sono le piccole cose che ti ricordano le grandi persone… e questa ricetta è la migliore che tu abbia fatto, perchè sicuramnte ci hai messo un amore immaginabile..
una bellissima storia, una magnifica ricetta!!
un abbraccio!
bellissima dedica.. e bellissima infornata di pizze buonissime.
Bellissimo post Ale e bellissima ricetta. Proverò con la mia giovanissima pasta madre 😉
Baci! <3
Alessandra tua suocera sarà orgogliosa delle tue parole e anche tuo suocero, certo! E poi questa meravigliosa pizza e il lievito madre e il forno a legna… sono momenti e sensazioni e gesti che bisognerebbe vivere tutti.
Un abbraccio
Che post carino… e la pizza mi sembra del tutto meravigliosa!
Il lievito madre è uno di quei passi che mi sono ripromessa di compiere già da un po', ma ancora non sono riuscita a cominciare.
Che bello ricevere un dono tanto prezioso e poterlo conservare preziosamente come il dolce ricordo di una persona cui siamo stati molto legati.
un post davvero toccante, Ale, un ultimo tuo abbraccio ad una persona cara..
e la tiella, che non conoscevo, è davvero un'idea molto bella. Pensa che dopo tanti anni che impasto, non ho mai, mai pensato a fare una cosa come questa: una specie di calzone con ripieno di verdura.. ma voglio provarci appena ho tempo.
Ti abbraccio Ale, un bacio
Ale è un bellissimo post il tuo, sono certa che anche se non lo leggeranno tua suocera e Biagio sentiranno il tuo amore e l'affetto. E questa ricetta-omaggio ai tuoi cari, è uno dei più bei regali che potessi fargli .
La famiglia, le tradizioni, il calore dell'affetto..sono queste le cose importanti della vita..
questa ricetta è meravigliosa
non ho parole davvero…..
E che buona che è Ale mamma mia la mia pizza ripiena preferita e la tua la troco strainvitante!!baci,imma
bellissima la storia ,bellissimo il post ,e che ti devo dire x la tiella alla scarola è quella che la mia nonna mi faceva sempre . il lievito madre anche io prima non lo concepivo ma è tutta un'altra storia ,il suo profumo è inconfondibile e i lievitati restano unici.grazie per questo post . pieno di ricordi e di amore!
Mi dispiace tanto per tuo suocero, ma sono sicura che conoscere il suo nipotino gli abbia scladato il cuore!! <3
Uno splendido ricordo e una fantastica ricetta….un bacino….
Una ricetta stupenda e il tuo post è pieno di affetto, tua suocera sarebbe orgogliosa di vedere in che mani ha lasciato il suo lievito madre che ha curato con tanto amore per 80 anni. Un bacio cara Ale
ricetta inserita grazie mille.
mamma mia che fantastici…mia mamma li chiama calzoni ma la ricetta è la stessa 🙂 infatti la provincia di origine è caserta per entrambe! 🙂 Bello il tuo blog!