Nonostante la grande nevicata che si era abbattuta su Milano e dintorni all’inizio della settimana scorsa, ci sono riuscita, ho partecipato anch’io alla nona edizione di Identità Golose, il congresso internazionale dedicato all’alta cucina, o meglio alla cucina d’autore!
Questa gastro-kermesse milanese, ideata e curata da Paolo Marchi, si è svolta in tre giornate tematiche e ha visto l’alternarsi ai fornelli sul palco del MiCo i migliori chef del panorama italiano e internazionale – come: Carlo Cracco, Davide Oldani, Massimo Bottura, Gianfranco Vissani, Antonio Santini, Joan Roca, Daniel Humm, David Kinch, Heinz Beck, James Petrie, Hideko Kawa e molti altri ancora – per ragionare insieme su un tema di grande attualità “il valore rivoluzionario del Rispetto”, attraverso le sue mille sfumature in cucina e nella società!
Io ho avuto il piacere, ma anche la fortuna, di partecipare alla giornata conclusiva dedicata ai dessert e dire che sono rimasta affascinata dall’indiscussa bravura di questi maestri dell’alta pasticceria è poco, anzi pochissimo.
Nell’immaginario collettivo, spesso, l’alta cucina è vista come una cucina fatta di piatti eccentrici, complicati nella loro lavorazione, con ingredienti poco conosciuti e… insomma, strana!
Per me, invece, è una filosofia culinaria che trova la sua massima espressione in quegli chef che sanno unire estro, ricercatezza, conoscenza, tecnica e innovazione in un unico piatto (e ammettiamolo, non è cosa da tutti).
Con emozione e sete di sapere, li ho ascoltati, guardati e osservati mentre davano vita e forma alle loro creazioni curate, perfette in ogni dettaglio e semplicemente stupende.
Ho cercato di carpire i loro segreti facendomi ispirare dai loro abbinamenti a volte stravaganti, ma che danno la sensazione di essere cullati in una nuvola idilliaca di piacere, perchè il risultato finale di tanto lavoro è un meravigliosi dessert che racchiude in se tutta la passione e l’amore di questi eccellenti pasticceri, per me:
“l’equivalente di una delizia divina che inebria il palato, dove solo la percezione del particolare diventa chiave del gusto.”
E questa è stata la mia prima esperienza a Identità Golose: bella, molto istruttiva, stimolante e grande fonte di ispirazione.
Che dire, quindi… chapeau miei cari chef e rrivederci alla prossima edizione!
Articolo scritto da Giovanna Hoang
bellissimo post mi sarebbe molto piaciuto esserci anche io
Tesoruccio l’anno prossimo ci organizziamo e ci andiamo insieme!
😀
è stato un peccato non potersi incontrare… settimana scorsa era d delirio in negozio 🙂
cara francy ci sarà il 15 marzo 🙂 spero che verrai a farti un giretto per poterci riabbracciare