Racconto di un dolce arrivo…Biagio

Sono qui, distesa al buio, senza alcun rumore, solo il tuo respiro, solo il tuo battito che si estende sul mio diventando tutt’uno.
Penso, medito e ascolto il silenzio, con tanta tenerezza, con tanta dolcezza e devozione, per te che sei un piccolo amore.
Quanta vita in quel piccolo viso, e dentro di me si fanno strada paure, ansie, aspettative…
Penso ad un anno fa, che stavi ancora nel mio grembo, che contavo i giorni che mi separavano da te, giorni che già sapevo si sarebbero accorciati di un mese.
Penso al giorno di natale dell’anno scorso, il pranzo, per me molto triste perchè mi mancava la tua nonna e il tuo nonno, perchè avevamo chiuso da poco il ristorante lasciando lì dentro un pezzo del nostro cuore, tristezza mista a delusione, aspettative verso la nuova attività aperta da poco più di una settimana, e la paura (infondata) di non riuscire a far fronte alla vita, ai debiti e agli impegni.
Però quando amore, quanta dolcezza e devozione verso di te che crescevi in me…
Forse il tempo che avevo a disposizione non era molto, visto che lavoravo e a casa c’erano le tue sorelline che avevano continuamente bisogno di me, però io ti sentivo, muoverti, prendermi a calci lo stomaco, bussarmi, singhiozzare, capovolgerti e girarti, prendere posizioni avvolte un pò scomode per me e avvolte anche un pò dolorose, ma io ridevo perchè ti immaginavo come un pulcino indifeso che già cercava di tirare fuori il carattere, e che carattere.
I giorni passavano con controlli un giorno si e uno no, per via della gestosi, e io che già sapevo che tu saresti arrivato il 4 febbraio 2010 invece del 27 febbraio, forse perchè quella data per me era importante, mi ricordava il tuo fratellino angioletto che veglia su una nuvoletta lassù.
Infatti la terza settimana di gennaio vengo ricoverata per gestosi e pressione alta.
In ospedale i giorni si susseguivano monotoni, ma pieni di ansia, io ero sempre sola, anzi noi eravamo sempre soli, il tuo papà doveva lavorare e al mattino badare alle tue sorelle e portarle a scuola e riusciva a dedicarci solo mezz’ora la mattina, la mia unica compagnia erano le tue ziette mammoline Dalma e Serena, che non mi hanno mai lasciata sola e che insieme alle altre mammoline si sono strette a noi per non farmi sentire persa e fallita come persona, come figlia prima di tutto e come madre in secondo luogo.
Cercavo di distogliere la mente da tutti quei problemi, e, finalmente, dedicarti quel tempo che non ero riuscita a darti come volevo.
Adesso potevo leggere un libro accarezzandomi il pancione, potevo bere un tè sentendo il tuo singhiozzo, potevo fare i monitoraggi ascoltandoti più da vicino, potevo anche parlarti ad alta voce perchè in stanza con me non c’era nessuno, e così una settimana passò, finchè una notte, per via di una lite con i tuoi nonni, mi sono sentita male con pressione sopra i duecento e macchinetta con l’allarme che impazziva, le medicine che mi avevano dato mi facevano sentire stordita e sebbene i valori erano rientrati i medici ritennero opportuno farti nascere, proprio il 4 febbraio 2010.
Quel pomeriggio, 3 febbraio 2010, San Biagio, non potevo non pensarti, immaginarti tra le mie braccia, e non potevo non avere paura, paura del cesareo, paura che qualcosa andasse storto, ma dovevo essere positiva e pensare che presto saresti entrato a far parte della mia vita a tutti gli effetti.
Ecco arrivare il tuo papà, con il tuo corredino, quel corredino che durante la gravidanza avevo selezionato con tanto amore, finalmente era lì pronto per essere utilizzato.
Il giorno del cesareo, mi sveglio e mi preparo, non sapevo a che ora sarebbero venuti a chiamarmi, ma verso le 16 (io ero a digiuno) arriva il medico per dirmi che a causa di alcune urgenze non potevano eseguire il cesareo, ma che la mattina dopo sarei stata la prima.
Appena la dottoressa uscì, scoppiai in lacrime, per sfogare tutta l’ansia accumulata che col passare delle ore si faceva sempre più forte, dopo questo pianto avviso le zie mammoline e mi addormento quasi subito svegliandomi il 5 febbraio, il giorno in cui sei nato tu.
La tua nascità è stata una esperienza un pò particolare e non proprio positiva, ma a me importava il momento in cui tu saresti nato, in cui io ti avrei tenuto in braccio e ti avrei dato il mio seno.
Purtroppo, non fu così, i tuoi polmoni si riempirono di liquido amniotico e ti miserò in incubatrice per qualche giorno, il tempo necessario per svolgere alcuni accertamenti e farti la terapia antibiotica.
Ma quel giorno, finalmente arrivò, ed io avevo il terrore che tu, ormai abituato al biberon, non avresti voluto il mio seno, che non mi avresti riconosciuto, che quell’imprinting che si ha tra mamma e figlio durante le prime ore non ci sarebbe più stato.
Mi sbagliavo, appena sei arrivato tra le mie braccia, fu amore a prima vista, mi sembrava di conoscerti da tanto, ti sentivo mio, e tu mi sentivi tua, tanto che hai preso quel seno come se non fosse la prima volta, così voracemente e prepotentemente che sembrava tu mi dicessi,
MAMMA SEI MIA NON PUOI PIU LASCIARMI

Comments

  1. Anonymous dice

    Che bel Post e delicato, Lady @Alessandra, per tutti @MammaPapera !
    Te l' ho già detto : "Noi Uomini", a volte siamo degli imbecilli, anche perchè neanche lontanamente potremmo immaginare che infiniti oceani di affetto e sensibilità bagnino le sponde di un' anima femminile, di una Madre poi, di una Donna coraggiosa infine, come sei e sei stata Tu !
    Ti rinnovo, qui nel tuo tenerissimo spazio, i miei AUGURI affettuosi e di stima, AUGURI a te ed alla tua bella Famigliola, che – ne sono certissimo – saprai tirar sù e guidare con perizia di Mamma e di Insegnante, e soprattutto con il sentimento nostalgico, aperto alla memoria, che indubbiamente non ti fà difetto !
    Cavaliere Errante

  2. Mamma Papera dice

    ehi carissimo ser@bruno per me è un onore averti nel mi ospazio :o) grazie, grazie per le belle parole, grazie di essere una persona delicata e presente…sono felice di aver conosciuto te e Sabby e Mapi un abbraccione affettuoso ^_^

  3. Che bel post!
    Buon Natale e un bacino al tuo piccolo 🙂

  4. Mamma Papera dice

    grazie anto e io ho letto con piacere il tuo, mi sembrava di leggere i miei pensieri e ricordi, a quando pare non siamo soli ^_^
    di dove sei te??

  5. Twins(bi)mamma dice

    che bei ricordi…tanti tanti auguri di inizio nuovo anno…non so se ce la faccio ad affacciarmi nei prossimi giorni.

  6. Mamma Papera dice

    TWINS GRAZIE MILL TANTI AUURONI ANCHE A TE ^_^

  7. io sono siciliana!

  8. Mamma Papera dice

    anto@ cara anche io ^_^ e lo avevo capito dal racconto dei tuoi natale passati simili ai miei
    io adesso abito in veneto ormai da15 anni e tu?

  9. Io sono sempre qui 🙂

  10. Mamma Papera dice

    @anto ma dove precisamente? io ero di gela

  11. provincia di tp

  12. Mamma Papera dice

    @anto io adoro erice ^_^

  13. 🙂

  14. bellissimo post…e auguri al cucciolo <3

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