Dieta: chi ti sostiene?

Ci sono condizioni che sono indispensabili al successo. Queste condizioni sono ciò che tutti cercano quando devono intraprendere un percorso di dimagrimento.
Creare un Ambiente favorevole è uno dei segreti della nostra riuscita: il mancato sostegno da parte degli altri può essere una delle ragioni che ci portano ad abbandonare una dieta.

Chi si è imbattuto in vari tentativi di dimagrimento senza successo sa quanto può essere mortificante esserne la testimonianza vivente. Generalmente si attribuisce alla volontà personale tutta la responsabilità della forma fisica.
Purtroppo non è del tutto vero.

Siamo esseri che vivono in relazione, e dalla relazione che abbiamo con gli altri dipendono molte cose. Vero è che siamo noi a scegliere cosa portare alla bocca o meno, ma è anche vero che il cibo non è solo questione di fame e nutrimento, ma riguarda anche il nostro vivere sociale e il nostro rapporto con le emozioni.

Per “Ambiente” intendiamo sia tutte le relazioni che fanno parte della nostra vita che lo spazio fisico in cui viviamo.
ll nostro Ambiente condiziona il nostro stato di benessere così come le nostre emozioni, dunque le nostre scelte.

Un Ambiente supportivo è in grado di fornire sostegno alle nostre scelte, lodi per la nostra capacità di portarle avanti, e incoraggiamento nei momenti difficili o di “deragliamento”.
Questo Ambiente, dunque, è fatto di persone che influiscono positivamente sui nostri comportamenti alimentari e di allenamento fisico.

Un Ambiente del genere ci aiuterà a modificare il nostro comportamento, a mantenere costante il nostro impegno, ma, soprattutto, ci renderà più gradevole lo sforzo.

A questo punto vi starete chiedendo che tipo di Ambiente vi circonda: ottimo. L’analisi onesta e precisa del vostro Ambiente attuale sarà fondamentale per comprendere cosa funziona già e cosa ha bisogno di essere modificato.

La prima valutazione riguarda il vostro Ambiente intimo e mentale, l’atteggiamento che avete nei confronti di voi stessi:

  • vi criticate facilmente?
  • credete che frustrazione e rabbia sia un incentivo a fare di più?
  • ritenete che le lodi siano inutili?
  • gli incoraggiamenti vi imbarazzano?
  • siete capaci di offrire sostegno agli altri ma non a voi stessi?

Se vi riconoscete in queste affermazioni, avete bisogno di riconsiderare il valore di essere sostenuti: è difficile mantenere la motivazione costante nel lungo periodo, se ciò che la spinge è la critica da parte degli altri.

Pensate ora all’atteggiamento che gli altri hanno nei vostri confronti:

  • si accorgono dei progetti in cui vi state impegnando?
  • solitamente condividete il vostro progetto di cambiamento e dieta?
  • chiedete agli altri di essere sostenuti?
  • vi sembra di dover fare tutto da soli?
  • pensate che i familiari più stretti preferirebbero che non cambiaste?
  • tendete a screditare l’incoraggiamento che gli altri vi danno?

E’ facile riconoscere che ricevere sostegno sia un’opportunità. Tuttavia, avere le abilità necessarie al lasciarsi sostenere non è così scontato.
Il modo in cui permettiamo agli altri di trattarci ha radici nella nostra infanzia: se siamo cresciuti in un Ambiente carico di incoraggiamento, sapremo incoraggiare noi stessi e gli altri, ma se siamo una delle tante persone che non ha avuto questa fortuna, allora dovremo apprendere questa capacità da adulti.

Vediamo come.

Come reagite quando iniziate una dieta, rispettate le consegne alimentari, vi allenate anche quando non avete voglia?
Il primo passo è quello di non svalutare le nostre capacità quando ci comportiamo correttamente e resistiamo alla tentazione di mollare.
Sentiamoci orgogliosi di quello che facciamo, e usiamo i successi come prova della nostra possibilità/capacità di farcela.

Se non siete abituati agli incoraggiamenti, forse riterrete sciocco pensare di farvene per apprezzare il vostro impegno: ebbene, fatelo lo stesso. Gli incoraggiamenti costruiscono e rinforzano le buone abitudini, e se ne siete convinti convincerete anche chi vi sta intorno.

E nei momenti di debolezza? Come reagite quando trasgredite alle regole?
Ciascuno di noi può essere il peggior nemico di se stesso. Molti si arenano proprio davanti ai piccoli fallimenti, all’aver ceduto alle tentazioni, ed usano questi episodi per mandare tutto all’aria.

Mai arrendersi al primo errore (e neanche all’ultimo!): non c’è sbaglio più grande di pensare che un errore manda tutto all’aria. Uno sbaglio è solo la priva che siamo umani, che per questo commettiamo errori, ma che rabbia e critiche non servono a riportarci in carreggiata.

Molti chiedono “ieri sera non ce l’ho fatta, ho mangiato ciò che non dovevo, che faccio?” Niente, andiamo avanti come se nulla fosse. Continuiamo la nostra dieta dal giorno successivo.
Ok, abbiamo sbagliato, ma possiamo tenere duro ed andare avanti fino alla fine. Uno “sgarro” non è la fine della dieta, ma solo una possibilità di imparare qualcosa su noi stessi: diamoci ancora più sostegno proprio quando sbagliamo!

Darsi sostegno da soli è un ottimo punto di partenza, ma non chiederlo ad altri è compiere l’impresa a metà.
Ottenere sostegno è un’abilità nella quale non tutti sono maestri: si comincia con la profonda consapevolezza di ciò di cui si ha bisogno, e si finisce col sapere a chi chiederlo.

Può sostenerci soltanto qualcuno disposto a mettere temporaneamente da parte i propri bisogni per aiutarci riguardo ai nostri.
Quando intraprenderemo una dieta ci accorgeremo che non tutte le persone che reputavamo capaci di farlo, possono farlo effettivamente.

A volte gli amici cui abbiamo fatto un favore sono pronti a restituircelo, altre volte potremo rimanere delusi: quando ciò accade, inutile sprecare le nostre energie cercando di ottenere sostegno da familiari o amici che non sono in grado di darcelo.
Piuttosto facciamo scelte intelligenti e rivolgiamoci a chi è in grado di aiutarci.

Come fanno le persone che ci circondano a sapere ciò di cui abbiamo bisogno?
A volte crediamo che debbano saperlo, ma non è così.
Quando siamo a dieta potremmo aver bisogno di aver detto “bravo”, o di essere aiutati a resistere alle tentazioni, o di essere spronati a muoverci di più.

Sappiate cosa vi occorre, e formulatelo in modo chiaro a voi stessi e agli altri.
A volte sarà un po’ imbarazzante, altre volte potrà anche generare dei conflitti.
Ma di questo parleremo nel prossimo articolo.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: apurposeinthepain.wordpress.com

Comments

  1. Mah, non so se sono totalmente d’accordo.
    Mi sono rimessa a dieta di recente perché non entro più nei miei vestiti. 🙂
    Ho cercato di coinvolgere la collega con cui avevo seguito molto bene una dieta efficacissima anni fa, ma lei non ne ha voluto sapere. Questo non mi ha influenzata minimamente: sono fortemente motivata a perdere peso e sto perseverando. Ti dirò di più: quando lei mangia la pizza e io mi trovo di fronte a una bella insalatona, mi sento estremamente soddisfatta e quando vedo l’ago della bilancia calare la mia motivazione aumenta.

    Se è vero che l’aiuto dell’ambiente circostante incoraggia, è anche vero che ognuno di noi è responsabile delle sue scelte: è troppo facile attribuire a un generico ambiente il fallimento di una dieta, non trovi?
    Ogni tanto uno sgarro lo faccio anch’io, ma poi riprendo più determinata che mai, e l’ago della bilancia mi dà ragione! 🙂

    Un abbraccio.

    • Mammapapera dice

      tesoro hai ragione ma non siamo tutti uguali 🙂 io sono ingrassata per ragioni di salute e di testa, in alcune occasioni anche senza fame per me era fondamentale mangiare e abbuffarmi per sentire una sensazione di benessere. prima di poter pensare a calare ho dovuto superare dei “demoni” una sorta di lotta e anche molto difficile aggiungo, e so che non è finita e che sarà dura, per come sono io ho bisogno di sostegno

  2. Cara Mapi,
    ci sono persone che in un determinato momento di vita possono esercitare su di noi un’influenza più o meno forte.
    Se è vero che le nostre scelte non dipendono solo dall’Ambiente in cui viviamo, e’ anche vero che esso ci influenza positivamente o negativamente, malgrado noi preferiamo non riflettere su questi legami.
    Nel tuo caso, la collega in questione non costituisce un ostacolo al raggiungimento dei tuoi obiettivi, per altre persone vi sono amici i cui giudizi impliciti o espliciti possono fare la differenza. Non solo non siamo tutti uguali, ma ciascuno di noi può non essere uguale a se stesso a seconda del momento di vita in cui si trova.
    Sono contenta che la tua motivazione sia forte e che non risenta del cattivo esempio del mangiare non sano, che ti faccia preferire l’insalata alla pizza, e che tu vada dritta per la tua strada.
    Magari tra un po’ di chili sarà lei a voler cercare motivazione in te e nel tuo dimagrimento.
    Quando pensiamo al nostro Ambiente e a come veniamo sostenuti in un cambiamento importante, non dimentichiamo di pensare alle persone per noi affettivamente più significative, quelle che appartengono al nostro cerchio di vita più intimo.
    È li che succedono mte cose, o che sono accadute in passato.

  3. Indubbiamente tutte queste considerazioni sono verissime; non solo non siamo tutti uguali, ma non siamo uguali a noi stessi e in certi periodi un sostegno è quello che fa la differenza.
    Tengo però a precisare che la collega cui accennavo è anche una delle mie migliori amiche, non si tratta quindi del rapporto dal lunedì al venerdì. E’ altrettanto vero che lei non ha la benché minima intenzione di perdere peso in questo momento e quindi se anni fa la sua complicità mi aveva aiutata, adesso devo fare da sola.

    La mia perplessità nasce dalla semplice constatazione che persone dal carattere più debole (o che in un dato momento sono più deboli) possono facilmente scaricare tutta la responsabilità dei loro insuccessi sull’Ambiente, invece di riflettere su loro stessi e sulle loro mancanze.

    • Mammapapera dice

      bravissima Mapi, perche hai una motivazione molto orte che parte da te prima di tutto e questo è un buon punto di partenza 🙂

      • Quel che dici, Mapi, e’ proprio vero: il cambiamento inizia sempre da noi stessi.
        Quello che voglio sottolineare e’ che non siamo “isole”, anche quando siamo tanto motivati, e che siamo frutto di una vita di relazione nella quale siamo (positivamente e negativamente immersi).
        Questa e’ una cosa su cui non tutti riflettono, soprattutto quando falliscono, non riescono a portare a termine un progetto, e magari non se lo sanno nemmeno spiegare.
        Ovviamente questo e’ solo un articolo, che illustra un solo aspetto della questione.
        Spero tu vorrai seguirci anche negli altri!
        Mi unisco ai complimenti per la determinazione, e sono contenta che tu vada dritto per la tua strada.

Trackbacks

  1. […] già detto nel precedente articolo, con queste persone può essere utile cercare di esprimere più chiaramente i nostri bisogni o […]

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